Il Taranto ha una casa, ma sembra non poterci abitare e quindi impiegarla per le prossime gare ufficiali. Il rischio di un trasferimento ad altra sede è sempre più minacciato dalla disputa delle ultime ore. Il club rossoblù lo scorso lunedì 29 luglio ha inviato una nota all'Amministrazione comunale e per conoscenza al commissario Ferrarese sottolineando come “le richieste relative alla stipula della concessione d'uso dello stadio Iacovone siano rimaste inevase in queste settimane, nonostante i continui solleciti via pec”. Il club ha comunicato l'impossibilità di pianificare una campagna abbonamenti e un'adeguata attività di marketing e che al rientro dal ritiro di preparazione previsto dal 4 agosto, la squadra non avrà un impianto disponibile per potersi allenare. Da qui “la richiesta di un riscontro urgente senza il quale la società ionica sarebbe costretta ad intraprendere azioni atte a tutelare la propria immagine”. In pratica una risposta entro mezzogiorno di martedì 30 luglio. Il commissario Ferrarese, in una succinta nota, ha specificato come “l'utilizzo dello stadio rientri nell'esclusiva attribuzione del Comune di Taranto proprietario”. Riscontro del Comune di Taranto che è puntualmente giunto. Ed è una sorta di doccia fredda. Si legge nella nota che “avendo ricevuto dalla struttura commissariale il cronoprogramma procedurale finalizzato alla realizzazione del nuovo impianto ed evidenziando che lo stesso calendarizza al 1 ottobre 2024 l'avvio della demolizione del Lotto 1, la concessione in uso dello stadio Iacovone per la stagione sportiva 2024/25 potrà essere garantita esclusivamente sino al 30 settembre 2024”. L'ente comunale precisa che secondo le notizie fornite dalla struttura commissariale “l'impianto risulterà non accessibile a terzi non essendo più nella piena disponibilità dell'Amministrazione”. Come si può capire l'intreccio è piuttosto angusto con rimbalzi di responsabilità e scadenze soffocanti visto che lo Iacovone non potrà essere utilizzato oltre il 30 settembre, oltre quindi la settima giornata, giusto il tempo di quattro gare interne, le prime due peraltro a porte chiuse. Pianificare una stagione sportiva è davvero complicato e le soluzioni per una sede alternativa diventano sempre più scivolose. Si paventa davvero un trasferimento lontano, un brutto colpo per una tifoseria che rischia seriamente e nel breve volgere di due mesi di vedersi sfrattata.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 31 luglio 2024 alle 20:38 / Fonte: cronachetarantine.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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