Intervento del direttore generale dell'Az Picerno Vincenzo Greco ai microfoni de La Casa di C dopo la sconfitta interna dei rossoblu con il Casarano e in vista del derby potentino con la squadra del capoluogo di regione, quasi una sfida comprensoriale vista l'esigua distanza, circa 20km, che di divide i due centri. Riportiamo l'intervista.
Una sconfitta che brucia, la prima in campionato: sabato 13 settembre, il Picerno ha perso 1-2 al Curcio contro il Casarano. Dopo una vittoria e due pareggi, quindi, la squadra di Claudio De Luca è caduta proprio davanti ai propri tifosi (una vittoria casalinga manca dal 29 marzo scorso contro il Sorrento). Nessun dramma, visto che il primo grande obiettivo rimane il raggiungimento della salvezza. Ma, in questo avvio, diverse cose non sono piaciute a Vincenzo Greco.
Intervenuto ai microfoni de LaCasaDiC.com, il direttore generale dell’AZ Picerno ha così commentato la sconfitta col Casarano: «La prestazione di ieri non è stata positiva, lo dico senza giri di parole. Ho visto poche note liete e troppe cose che non vanno. Mi dispiace per il risultato, per il Presidente, per i tifosi e per la piazza, ma sono anche convinto di una cosa: a volte le sconfitte servono. Forse è meglio che sia arrivata ora, piuttosto che strappare un pareggio all’ultimo secondo e illuderci. Perché un risultato positivo avrebbe nascosto i limiti che invece in questo momento sono evidenti. E questi limiti vanno affrontati a viso aperto e risolti il prima possibile».
Proprio la sconfitta può essere utile per ripartire con maggiore umiltà e lucidità. «Le sconfitte mettono a nudo gli errori, le mancanze, l’atteggiamento sbagliato, la superficialità e la mediocrità nel gestire alcune difficoltà che si presentano in una gara. Ci obbligano a guardare in faccia la realtà. È chiaro che non mi piace perdere, ma se la sconfitta serve a smascherare presunzione, superficialità e scarsa concentrazione, allora può essere un passo in avanti. Nella gara di coppa Italia per una superficialità abbiamo regalato un gol al Trapani nei minuti finali e siamo usciti da una competizione a cui ci tenevamo tanto. Dei sette gol subiti in queste gare sei sono stati nettamente regalati da noi all’avversario – ha continuato il direttore generale – e questo non solo per colpa dei difensori o del portiere ma le responsabilità sono da attribuire a tutta la squadra compresi centrocampisti ed attaccanti – ha poi aggiunto – La prestazione di ieri ha evidenziato tutti i limiti sui quali bisogna lavorare tanto. È stata molto mediocre: questo non deve mai più accadere. Non ha rispecchiato quello che è la mia mentalità e quella della società che dirigo».
Oltre la prestazione, il direttore generale è rimasto negativamente sorpreso dall’approccio mentale del Picerno alla sfida. «Abbiamo affrontato la gara con leggerezza, senza la giusta attenzione e senza la cattiveria agonistica necessaria. Abbiamo giocato da presuntuosi e da superficiali. Ma non funziona così. Stiamo badando più all’estetica che alla concretezza. In questo campionato non ci sono squadre materasso: non riesco neanche a indicarne cinque che possano lottare per la retrocessione. Sono tutte squadre organizzate, costruite bene, con giocatori di livello. Ogni avversario merita rispetto e va affrontato con grande umiltà e attenzione, perché ogni avversario può farti male. E con l’atteggiamento di ieri, rischiamo grosso. Voglio e pretendo una squadra umile, operaia e che deve sporcarsi in ogni gara».
Il direttore rossoblù punta il dito verso qualche calciatore e la presunzione vista in campo: «Qualcuno forse pensa di essere già un calciatore affermato, già arrivato. Qualcuno pensa di essere Maldini, Buffon o Cristiano Ronaldo. Ma non è così. Qui nessuno ha ancora dimostrato nulla dai più giovani ai più anziani. A tutti ho dato un’opportunità di mettersi alla prova in un campionato professionistico importante. Io credo nel valore di ciascun calciatore scelto per la nostra rosa e sono convinto che molti possano diventare importanti non solo per questa categoria, ma anche per categorie superiori. Ma adesso serve umiltà, serve concretezza. Senza umiltà, senza attenzione e senza la giusta cattiveria agonistica non si va da nessuna parte. Ovviamente questo non lo chiedo solo ai più giovani ma a tutti i calciatori della rosa, non lo chiedo solo alla squadra ma a tutti coloro che lavorano per il Picerno dallo staff tecnico fino all’ultimo collaboratore».
Tornare alla spirito di abnegazione e coesione che ha accompagnato il Picerno nei suoi anni in Lega Pro, è questo l’imperativo di Vincenzo Greco: «Questa squadra deve essere una squadra operaia, non di figurine. Nella nostra rosa non ci sono titolari e riserve tutti si equivalgono e tutti devono dare il massimo sia se partono come titolari sia se subentrano dalla panchina. Da oggi fino a quando non raggiungeremo i 42 punti, la quota salvezza, dobbiamo pensare solo a questo: sudare, lottare ed essere affamati di vittorie e uscire dal campo stremati, consapevoli di aver dato tutto. Solo così si possono costruire risultati. Qui si costruiscono le vittorie con sacrificio, con cattiveria agonistica, con fame».
Calciatori, staff e allenatore avvisati. Il Picerno chiede di più anche a Claudio De Luca: «Il richiamo vale anche per lui. Al mister è stata data un’opportunità importante, la prima in un campionato professionistico. Ha qualità umane e tecniche, lo sappiamo, ma deve capire che oggi conta la concretezza, al bel gioco o all’estetica bisogna pensarci quando i risultati ti danno la tranquillità giusta per osare altro, nel girone di andata serve realizzare quanti più punti possibili per archiviare il prima possibile alla salvezza. La priorità è arrivare quanto prima a quota 42: solo dopo potremo parlare di altro. In questo momento la squadra deve essere pratica, solida, concentrata, cosi come lo è stato il Casarano ieri».
E poi ha aggiunto: «Questo messaggio è rivolto a tutti: alla squadra, al mister, ai collaboratori, a me stesso in primis. Tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Se non si cambia atteggiamento, non andremo lontano. Ho sempre dato del tempo a tutti per correggere ciò che non funzionava e lo farò anche questa volta ma fin da martedì voglio un cambio di atteggiamento radicale pretendo più attenzione, meno superficialità ed una maturità differente e questo dobbiamo farlo immediatamente. Se non vedrò segnali di cambiamento immediati, sarò costretto a mettere in discussione le mie scelte. Non ho paura di prendermi responsabilità e prendere decisioni, se servirà per il bene del Picerno».
Domenica ci sarà il derby potentino contro il Potenza. Per Vincenzo Greco sarà una sfida proibitiva: «Per me il Potenza è una delle migliori squadre del girone. La famiglia Macchia ha fatto investimenti importanti in questi anni costruendo una squadra importante. Possono tranquillamente rientrare tra le prime quattro di questo girone. Hanno giocatori importanti in ogni reparto: difesa, centrocampo, attacco. Sono ben allenati, giocano molto bene, e in qualsiasi momento possono colpire e farti male. Si sono rafforzati tanto e hanno migliorato le già buone qualità dimostrate lo scorso anno. Inoltre hanno un pubblico numeroso e appassionato che nelle gare casalinghe è il dodicesimo uomo in campo».
Greco ha proseguito: «Dobbiamo affrontarli con grande umiltà, con grande rispetto. Se scendiamo in campo con la stessa superficialità di ieri, rischiamo grosso. Domenica mi aspetto una risposta immediata, un cambio di atteggiamento netto: fame, cattiveria, concentrazione e concretezza. Voglio vedere una squadra che lotta su ogni palla e che esce dal campo stremata e senza rimpianti».
Una battuta finale sui tifosi. Il Picerno ha bisogno di tutti per raggiungere quanto prima la salvezza: «Ai nostri cari tifosi chiedo di continuare a starci vicino, anche nei momenti di difficoltà. Devono sostenerci in questo nuovo percorso. La loro passione, il loro affetto e il loro sostegno è un valore aggiunto e per noi è di vitale importanza. A loro mi sento di promettere che non farò sconti a nessuno: pretendendo da ogni giocatore, da ogni membro dello staff e da ogni singolo collaboratore, massimo impegno e rispetto per questa maglia».
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