Domenica alle 20:30 il Picerno sarà ospite della Team Altamura al “Tonino D’Angelo” per la 10ª giornata di Serie C. Sarà anche il debutto in panchina del nuovo tecnico Valerio Bertotto, che ha commentato i suoi primi giorni alla guida dei rossoblù.

BASARSI SU NUOVE CERTEZZE

“Ci sono visioni e idee che si discostano da quelle del passato recente. Ogni tecnico porta con sé un’impronta personale. Il mio obiettivo è trasmettere in tempi rapidi ai ragazzi ciò che vogliamo fare. Per ora ho trovato un gruppo motivato, con tanta voglia di lavorare. L’ambiente è sereno e ci sono tutte le condizioni per disputare un campionato di livello, puntando a essere protagonisti e non comparse. Voglio vedere una squadra che non si accontenta, che lavora ogni giorno per crescere e generare entusiasmo. Un allenatore deve saper costruire delle certezze attorno alla squadra. Durante gli allenamenti si notano i progressi del singolo, oppure si evidenziano i momenti di difficoltà. Mi auguro che si sviluppi una sana competizione interna, perché tutti devono ambire alla migliore condizione possibile, sia fisica che mentale”.

COME HA REAGITO IL GRUPPO AL CAMBIO DI GUIDA

“È normale che nei primi giorni ci sia un po’ di smarrimento. Serve adattarsi e trovare subito nuovi punti di riferimento, creare fiducia e obiettivi chiari. Dopo i primi momenti di conoscenza, ho visto i ragazzi entrare nella nuova mentalità. Ora serve tirare fuori la giusta determinazione per tornare a esprimere il nostro potenziale”.

INTERPRETAZIONE DELLA FASE DIFENSIVA

“Quando parlo della difesa, non mi riferisco solo al reparto arretrato. Per me, la fase difensiva è una responsabilità collettiva: anche gli attaccanti devono impegnarsi nel lavoro senza palla. Serve determinazione e spirito di sacrificio per supportare chi sta dietro”.

IL CONFRONTO TRA ABREU E SANTARCANGELO

“Per me, tutti i giocatori devono sentirsi titolari. In base all’avversario, al momento e alle esigenze tattiche, decido chi mandare in campo. Ma l’atteggiamento giusto è farsi trovare sempre pronti, come se si dovesse giocare ogni minuto. Questo fa la differenza nel costruire una squadra competitiva. Dobbiamo ragionare sempre come gruppo, non come singoli”.

GUIDARE UNA ROSA GIOVANE

“Lavorare con i giovani non mi spaventa, anzi. È qualcosa che ho sempre fatto e che rientra anche nei progetti della società: valorizzare i talenti a disposizione. La soddisfazione più grande è vedere i ragazzi migliorare e maturare. È normale affrontare qualche difficoltà lungo il percorso, ma il nostro compito è accompagnarli nel modo giusto, aiutandoli a superare gli ostacoli”.

LA FILOSOFIA DI GIOCO

“Non mi piace focalizzarmi troppo sui numeri o sui moduli. Preferisco parlare di un’identità di gioco, di principi da seguire. In base alle situazioni, la squadra potrà adattarsi e mostrare assetti diversi, perché stiamo lavorando su diverse soluzioni”.

UN GIOCATORE SPECIALE

Uno su tutti è capitan Esposito. Prima di arrivare a Picerno l’ho chiamato personalmente. Mi ha sempre messo in difficoltà quando l’ho affrontato da avversario, e ora spero che possa creare problemi agli altri, stavolta dalla mia parte. È un elemento di grande valore, come altri che fanno parte di questa rosa”.

Sezione: Qui Picerno / Data: Sab 18 ottobre 2025 alle 19:23 / Fonte: Contro-piede.it
Autore: Marco Laguardia
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