L'amarcord di oggi è un viaggio in un'annata molto problematica per i colori rossoblu, 1972-73 una retrocessione amara dopo i fasti della Serie B con una gestione societaria "provvisoria" curata addirittura da un Comitato. Come spesso nella storia del Potenza si è dovuti ripartire per problemi economici, con società che non riuscivano a tenere il passo. Oggi, a distanza di 47 anni, il calcio è cambiato e se vuole "mantenersi" deve diventare business e per farlo ha bisogno di spazi propri. La riflessione del nostro "storico" Vittorio Basentini non può che concludersi anche con un accenno all'attualità...
Le foto sono tratte dai quotidiani dell’epoca “Il Mattino e la Gazzetta del Mezzogiorno”. L’articolo della partita, compresa la sintesi della stagione 1972-73, sono di esclusiva redazione dell'autore.

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Annata calcistica 1972-73-Quinta stagione di serie C dopo la retrocessione dalla B. Stagione problematica per le note vicissitudini societarie e senza la carica della presidenza, con gestione provvisoria curata da un comitato presieduto dall’Avvocato Michele Cimadomo.
Squadra del Potenza con conduzione tecnica dell’allenatore Gino Raffin , ultima in classifica dopo le sonore sconfitte per 5-0 a Caserta, 2-4 al Viviani con la Turris, 6-1 a Lecce, quarta partita del girone contro l’ambizioso Sorrento di mister Todeschini che mirava a tornare in serie B.
In attesa di una svolta a livello societario per programmare, anche se in forte ritardo, la stagione in corso, il Potenza disputò un’onorevole partita contro una formazione quadrata ed esperta quale quella sorrentina.
La formazione del Potenza, oltre agli esperti Ottobre, Gaddi, Gallo, Corucci e Polino, già facenti parte della squadra della stagione precedente, venne composta essenzialmente da giovani elementi prodotti del vivaio locale della “Berretti” che riuscirono a misurarsi alla pari contro i piu’ quotati ed esperti avversari come Savarese, Tarabocchia, Rinaldi, Lodrini, Lorenzini, Bozza, Furlan ed altri.
Nel Sorrento, infatti, si registrò la presenza degli ex Tarabocchia, indimenticato portiere della serie C, primi anni settanta, della formazione rossoblu, e dell’ala destra Bruno Rinaldi, ex Juventus, mandato a Potenza nell’annata 1968-69 a fare la dovuta esperienza in un difficile torneo come la serie C meridionale.
Tornando al periodo storico dell’ottobre 1972 diciamo che all’epoca il settore giovanile della società del Potenza era molto attivo e rappresentava una buona scuola di calcio per tutti quei giovani che avevano talento per il pallone.
Infatti, fu il periodo in cui molti ragazzi potentini si misero in evidenza e Potenza fu il trampolino di lancio per approdare successivamente in piazze molto più importanti.
Di quegli anni Michele Barone e Gaetano Montenegro, di qualche anno più grande, furono i giovani che indossarono la maglia di squadre tra le più blasonate, parliamo di Piacenza, Parma, Messina, Turris, Palermo e Lecce.
Tornando alla partita diciamo che la partita fra Potenza e Sorrento fu estremamente interessante, giocata a viso aperto da entrambe le squadre che avevano obiettivi diversi; certamente più attenta e tatticamente ben gestita dalla formazione rossonera del Sorrento.
Formazione potentina che impresse alla gara un buon ritmo ed intensità che, tuttavia, non sorprese più di tanto la formazione napoletana. Leggera supremazia territoriale del Potenza sia nel primo che nel secondo tempo che tenne in tensione la squadra avversaria, superiorità a centrocampo del Potenza con prestazione maiuscola del mediano Ezio Gaddi e del regista Raffaele Gallo e gran duello con l’ottimo centrale sorrentino Biagio Savarese, uno dei migliori centrocampisti della serie C, l’anno seguente 1973-74 Savarese venne acquistato dal Potenza del Presidente Nino Somma.
Difesa rossoblu, che aveva subito ben quindici reti nelle prime tre partite, alquanto attenta e per certi versi anche disinvolta con i vari Molfese, Urgesi e Luongo, molto attivi; difesa, peraltro, ben coadiuvata dal giovane centrale Gerardo Passarella, autore di una lusinghiera prestazione.
Occasioni da gol da una parte e l’altra; tuttavia il Potenza per le trame di gioco prodotte e per le occasioni da reti avute meritava qualcosa in più del pareggio; da dire che affrontò una squadra esperta e compatta che comunque ebbe pure le sue occasioni da gol, in particolare con Angrisani ed il veloce Bozza, il quale, nel secondo tempo, costrinse ad una prodigiosa respinta il giovane portiere rossoblu Galantucci. La squadra rossoblu del Potenza, inoltre, non approfittò nell’ultimo quarto d’ora della partita di avere un giocatore in più in campo, in quanto al 73’ l’attaccante del Sorrento Bozza venne espulso per veementi proteste verso il direttore di gara che, a parere della punta sorrentina, non aveva sanzionato con ammonizione un presunto fallo commesso sullo stesso dal roccioso Urgesi. Nel Potenza di quella stagione risultò determinante in maniera negativa la mancanza della Società, venne affrontato un campionato di serie C senza alcuna programmazione ed inevitabilmente la squadra, costituita da diversi elementi della formazione Beretti, si classificò all’ultimo posto e venne retrocessa in serie D.
Il Potenza risultò orfano dell’allenatore Alfredo Mancinelli, da sempre legato ai colori rossoblu, trasferitosi a Matera.
La formazione potentina, allenata prima da Raffin e poi da De Caprio, risultò composta da un misto di giocatori a fine carriera e giovani ancora inesperti.
Con la sessione di novembre arrivarono in forza al Potenza il giovane portiere Evangelista, proveniente dalla Roma dove aveva rivestito il ruolo di terzo portiere nella stagione precedente, il centrocampista Rigato ed il difensore Testorio, entrambi proveniente dalla Viterbese, con trascorsi in serie C e serie B che, comunque, non portarono nuova linfa alla formazione rossoblu.

Il tutto si concretizzò con una pesante retrocessione con soli nove punti in classifica, due sole vittorie su trentotto partite giocate, peggiore attacco con diciannove reti segnate e peggiore difesa con novantuno reti subite, record ancora imbattuto per un campionato come la serie C e peggiore difesa di tutti i campionati italiani; tanto che questo record negativo fu oggetto di domanda nella famosa trasmissione televisiva della RAI “Rischiatutto” condotta da Mike Bongiorno.
Per il Potenza una stagione da dimenticare non solo dal punto di vista sportivo, ma anche per le note vicissitudini societarie.
Nella stagione successiva vi fu l’avvento alla Presidenza del Dott. Nino Somma, proprietario all’epoca della Ferriera di Potenza, che in due stagioni riportò il Potenza in serie C.

Il tabellino
Campionato serie C- Girone C- Stagione 1972-73- 4^ Giornata - Stadio Viviani - 08.10.72 - ore 14.30

POTENZA: Galantucci. Molfese, Urgesi, Ottobre, Luongo, Passarella, Gaddi (46' Juvone), Gallo, Corucci, Capitella, Polino. A disposizione: Maggio. Allenatore: Raffin.
SORRENTO: Tarabocchia, Rossi, Menconi, Savarese, Lodrini, Lorenzini, Rinaldi, Furlan, Angrisani, Costantino, Bozza. A disposizione: Moscarella, Fiorile. Allenatore: Todeschini.
ARBITRO: Foschi di Forli.
NOTE: Giornata autunnale -Terreno in buone condizioni—Spettatori  850 circa. Ammoniti Angrisani e Molfese. Espulso 73' Bozza.

Tornando ai giorni nostri del Nuovo Anno 2020 c’è in atto il dibattito sulla costruzione del nuovo stadio a Potenza.

Mi ricollego all’articolo dell’amico Rosario Cammarota: Il Potenza e Potenza, la rinascita parte anche dallo sport.
Sicuramente la Città di Potenza ha bisogno di una profonda rinascita, palese sotto gli occhi di tutti noi potentini, ha bisogno, altresì, di un nuovo stadio, di uno stadio moderno e più capiente, anche forse più capiente di 10-12.000 posti.
La Regione ed il Comune devono esprimersi inequivocabilmente e definitivamente sul sito della ex area Cip Zoo, richiesto dalla società del Potenza calcio, area strategica dal punto di vista urbanistico, commerciale e della viabilità interna ed esterna.

Viene, però, lecita la domanda: possibile che il nuovo stadio debba essere costruito solo ed esclusivamente nell’Area ex Cip-Zoo ?
Non credo, sicuramente esistono altri siti aventi maggiore estensione dell’area ex Cip-Zoo necessaria per consentire, altresì, la realizzazione di adeguati parcheggi pertinenti alla struttura stadio e fondamentali per l’utenza sportiva e, nel contempo, avviare una corretta programmazione delle infrastrutture primarie sempre di pertinenza del nuovo stadio; tutto questo per una “Città Migliore”, ovvero per onorare il riconoscimento di POTENZA Città Europea dello Sport 2021. 

Bene. Facciamo presto.  FORZA  POTENZA!

Sezione: Amarcord / Data: Mar 07 gennaio 2020 alle 14:15 / Fonte: Vittorio Basentini
Autore: Redazione TTP / Twitter: @tuttopotenza
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