Continuano i ricordi del nostro storico Vittorio Basentini che ha scovato tra i suoi appunti un incontro di calcio che vide il Potenza uscire sconfitto ancor più clamorosamente, rispetto a domenica scorsa, dal rettangolo di gioco dell'Angri. Clamorosamente perchè i rossoblu venivano dal calcio che conta, una squadra blasonata che solo pochi anni primi aveva sfiorato la serie A e fu sconfitta da una neopromossa che aveva vinto il campionato di Promozione (all'epoca al posto dell'attuale Eccellenza). Davanti a oltre 2.000 spettatori il Potenza di Nino Somma e Mancinelli uscì battuto per 2-3 da una squadra che a fine stagione retrocesse insieme a Flacco Venosa e Cavese, mentre il Leone rampante si piazzò quinto alle spalle del Benevento che fu promosso, Campobasso, Paganese e Puteolana. Viviamo quella giornata partendo dal famoso e storico e indimenticabile ristorante "Sandulillo" e "Vagne" di Scafati, ormai rimasto solo nei ricordi di tantissimi buongustai...
La foto è tratta dai quotidiani dell’epoca “Il Mattino e la Gazzetta del Mezzogiorno” con una formazione del Potenza Sport Club - stagione 1973-74- In piedi da sinistra: Tortora, Luongo, Menichelli, Campagna, Angelino. Accosciati da sinistra: Gaddi (cap.), Cillis, Pinton, Pavese, Molfese, Braida.
L’articolo della partita, compresa la sintesi della stagione 1973-74, sono di esclusiva redazione del nostro Vittorio Basentini. Buona lettura.
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Ha fatto scalpore la sconfitta del Potenza a Lentini contro la Sicula Leonzio, penultima in classifica. Anche le sconfitte si ricordano sempre, ancora di più quando sono clamorose ed inaspettate. Bisogna accettare anche le sconfitte, perché dopo le sconfitte arrivano quasi sempre le vittorie. Al Potenza del Presidente Caiata un augurio di pronto riscatto. Bene, come amarcord annoveriamo una sconfitta clamorosa del Potenza che avvenne nella stagione calcistica 1973-74-Campionato di serie D- Allenatore Mancinelli, Presidente il Dott. Faustino Somma.
In occasione della visita familiare al Santuario di Pompei in una mite mattinata del 14.10.1973, dopo un veloce pranzo al “Sandulillo” di Scafati, nel primo pomeriggio si assistette ad Angri, cittadina in provincia di Salerno a circa 10 chilometri da Pompei, dalla tribuna coperta dello stadio comunale Pasquale Novi, alla partita del campionato di serie D –stagione 1973-74- Angri-Potenza, terminata con la vittoria per 3-2 della squadra salernitana.
La partita di Angri va inquadrata nel periodo storico calcistico di quegli anni a Potenza; infatti dopo 5 anni di serie B, cinque di serie C che portarono il Potenza alla ribalta nazionale per lo sciopero dei giocatori causa compensi non ricevuti, dopo l’amara retrocessione dell’anno precedente 1972-73 in serie D con il record delle reti subite, il Potenza Sport Club con la nuova società composta dal Presidente Dott. Nino Somma, che già era stato all’interno nella società del Potenza calcio negli anni precedenti sin dalla serie B, unitamente ad altri componenti come gli imprenditori locali Pasqualucci, Nicola Martinelli, Angelucci ed altri, affrontò la serie D per disputare un campionato di assestamento e puntare l’anno seguente a vincere il campionato di serie D, quindi con l’obiettivo, nel giro di due anni, di approdare di nuovo in serie B.
Con il ritorno alla conduzione tecnica della squadra dell’allenatore Alfredo Mancinelli, esperto allenatore in D ed in C, che aveva peraltro guidato egregiamente il Potenza anche in serie B, venne organizzata una rosa di elementi ruotanti sugli esperti Menichelli, Gaddi, con gli innesti dei giovani Campagna, Angelino e Pavese provenienti dal Matera, dell’esterno offensivo sinistro il vicentino Raffaele Pinton, proveniente in prestito dalle giovanili dell’Inter, del difensore Croce dal Lecce, del centravanti Braida, proveniente dal Tolmezzo, formazione dalla serie D friulana, segnalato dall’ex terzino rossoblu il triestino Merkuza all’allenatore Mancinelli, del forte regista, nativo di Castellammare di Stabia, Biagio Savarese, proveniente dal Modena -serie C- (il migliore centrocampista della serie C - annata ‘70-71 in C- e - ‘71-72 in B- sempre con il Sorrento) che l’allenatore Mancinelli conosceva bene per averlo allenato a Nardò –serie C- nella stagione 1968-69, oltre ai due portieri estremamente affidabili come Tortora, proveniente dalla Gioiese ed il potentino Nolè, tornato a Potenza dopo le esperienze di Cavese e Pomigliano d’Arco, e la conferma di giovani locali della formazione ” Beretti” come Polino, Molfese, Cillis, Luongo, Gerardi, Arciero, Capitella, Cosenza.
Insomma una discreta squadra di buon livello tecnico, che, con innesti mirati nella sessione autunnale, avrebbe potuto ambire ad un campionato di vertice, tenuto conto che in rosa vi erano centrocampisti di qualità e d’esperienza, attaccanti giovani ed interessanti; formazione, comunque, da assemblare fra i vari reparti in un campionato difficile come quello della serie D –Girone G-, con squadre aspiranti alla promozione in serie C, fra tutte il Benevento di Mister Lojacono, il Campobasso e la Paganese, squadra di categoria molto temibile.
La partita persa ad Angri alla IV giornata del girone di andata, contro la matricola del girone che aveva vinto la stagione precedente il campionato di promozione campana, su un terreno di gioco in terra battuta e dal clima molto caldo dei circa 2000 tifosi locali, diede la conferma di una serie D- Girone campano- molto difficile, ambiente campano molto caldo per il tifo e con formazioni dal forte spessore tecnico. Insomma un torneo che richiedeva grande impegno e competenza tecnica.
Il Potenza, infatti, nelle prime quattro partite raccolse solo due punti, frutto di una sconfitta in casa all’esordio contro la Sessana per 0-1, pari a Castrovillari per 2-2 con pareggio rossoblu a partita quasi scaduta all’87 di Gaddi, pareggio in casa 0-0 con il forte Campobasso, sconfitta senza attenuanti ad Angri, con seconda rete rossoblu segnata dal terzino Molfese all’87’ a fine partita.
Sicuramente una partenza non esaltante della formazione di Mister Mancinelli e dopo due ulteriori pareggi consecutivi per 0-0 in casa contro il Vultur Rionero e fuoricasa contro il Gladiator, la dirigenza corse ai ripari e, di comune accordo con lo stesso Mancinelli, rinforzò la squadra prelevando a titolo di prestito con diritto di riscatto l’attaccante Roberto Pellè dal Lecce, a titolo definitivo dalla Salernitana il difensore Pozzobon per puntellare la difesa, oltre che, sempre dalla Salernitana, per fine prestito il centrocampista Sironi e la punta Lucio Lambiase, quest’ultimo, trasferito in Basilicata per fare la dovuta esperienza, infatti, non trovò spazio nella rosa dei granata salernitani per la presenza di forti attaccanti di categoria come Busilacchi e come l’emergente Capone. Dei tre elementi provenienti dalla Salernitana nel corso del torneo si distinse bene l’attaccante Lambiase che realizzò complessivamente ben 11 reti.
Tornando alla partita di Angri l’allenatore rossoblu Mancinelli schierò il Potenza con la seguente formazione: 1.Tortora, 2.Molfese, 3.Cillis, 4.Angelino, 5.Campagna, 6.Menichelli, 7.Polino, 8.Gaddi, 9.Braida, 10.Savarese, 11.Pinton. 12. Nole’, 13.Croce, 14. Luongo.
Diciamo subito che la formazione rossoblu venne sorpresa dal ritmo incessante della manovra grigiorossa dell’Angri di Mister Vignapiano, tant’è che al 7’ la formazione campana ottenne il vantaggio con un bel gol del centrocampista Iasevoli, il quale superò il portiere potentino Tortora, nativo proprio di Angri, con un tiro dal limite.
Direzione di gara influenzata dal tifo locale che rumoreggiava ad ogni decisione presa in favore dei rossoblu potentini, i quali pareggiarono, alla fine del primo tempo al 43’, con uno spunto del piperino ex interista Pinton, nell’occasione in buona evidenza.
La ripresa fu tutta di marca angrese, centrocampo campano superiore a quello potentino sotto il profilo della dinamicità, dove i vari Gaddi, Savarese e Menichelli non riuscirono a contrastare la veloce manovra degli avversari, sicuramente piu’ combattivi ed incisivi nei contrasti e più pronti nelle ripartenze.
Conseguentemente il Potenza, nel secondo tempo, subì altre due reti, al 57’ con gol del tornante Cordova ed all’85’ con gol della punta Maltempo a seguito di una veloce azione di rimessa da centrocampo.
Tardiva reazione del Potenza per tentare di riagguantare la partita e solo all’88’ la formazione rossoblu accorciò le distanze con rete del terzino Molfese a seguito di una buona azione corale impostata dall’attivo Savarese, ex della partita per aver militato nell’Angri in serie D–annata 1966-67-, autore di una discreta prestazione, seppur marcatissimo dai centrocampisti dell’Angri.
Da ricordare ad Angri la buona prestazione dei due terzini del Potenza Rino Molfese e Teodosio Cillis, due prodotti del vivaio rossoblu di Gigi Masperi, con Molfese, peraltro, autore del secondo gol del Potenza.
Partita persa dal blasonato Potenza di Mister Mancinelli contro la matricola Angri per 3-2, ovvero contro una formazione giovane che a fine campionato retrocesse nel campionato di promozione.
Il Potenza in tale stagione calcistica si classificò al 5° posto con punti 36, alle spalle nell’ordine del Benevento, del Campobasso, della Paganese e della Puteolana.
Da dire, peraltro, che il Potenza riportò sconfitte proprio contro queste formazioni: nell’ordine fuori casa 2-0 a Benevento, 1-0 a Campobasso, 1-0 a Pagani e 2-0 a Pozzuoli.
Al ritorno al Viviani il Potenza riportò i seguenti punteggi: 0-0 contro il Campobasso, 0-0 contro il Benevento, 0-0 contro la Puteolana, vittoria per 1-0 contro la Paganese. Quindi tutto sommato il 5° posto in classifica conseguito dai rossoblu rispecchiò i reali valori del campionato.
Il Benevento vinse il campionato approdando in serie C e nella stagione 1975-76 con salto in serie B. Da registrare l’ottimo campionato del Lavello del Presidente Michelino Ferrara e dell’allenatore Glauco Tomasin classificatosi al settimo posto con 34 punti, ovvero a soli due punti di distacco dal Potenza con punti 36 con reti segnate e subite dell’ordine di quelle registrate dal Potenza.
In particolare la squadra di Mancinelli dovette sudare non poco per vincere all’andata contro il Lavello di Mister Tomasin in una partita estremamente equilibrata risolta grazie ad un gol segnato dal leccese Pellè a 15 minuti dalla fine della gara; al ritorno, invece, dopo sei vittorie consecutive il Potenza arrestò la sua marcia subendo una netta sconfitta a Lavello per 3-2 che incise non poco sul morale della squadra.
Infatti dopo un primo tempo in svantaggio per 2-0, grazie ad una doppietta realizzata dal velocissimo attaccante gialloverde Angelo Stabile e dove la coppia di attacco lavellese Latorraca-Stabile fece letteralmente impazzire la difesa rossoblu, il Potenza pervenne, ad inizio del secondo tempo nel giro di sette minuti, al pareggio del 2-2 con reti realizzate da Lambiase e Pellè; ma i rossoblu di Mancinelli, dopo la rete di Pellè, subirono la veemente reazione della squadra di casa, la quale realizzò la terza rete a pochi minuti dal termine della gara. Da ricordare che l’attaccante Agostino Latorraca venne acquistato l’anno seguente dal Potenza –Stagione 1974-75-.
Per il Potenza, che in quella stagione non partì con l’obiettivo della vittoria del campionato, pesarono le undici partite perse, i dieci pareggi conseguiti dei quali sette con il risultato di 0-0 e di cui cinque peraltro in casa, le due sconfitte, nel girone di ritorno, in terra lucana a Rionero in Vulture per un’autorete di Campagna ed a Lavello, aggiungiamo,inoltre, la sconfitta ad Angri e la sconfitta al Viviani alla prima giornata contro la Sessana.
Tutto sommato, considerato il buon tasso tecnico degli elementi in rosa, il Potenza avrebbe potuto dare di più, al pubblico potentino ed al Presidente Somma non piacque l’impostazione di gioco della squadra, in particolar modo nelle trasferte con modulo arroccato in difesa e quasi rinunciatario in fase offensiva; nonostante ciò ricordiamo che il solo Benevento, vincitore del torneo, nella partita di andata, aveva dimostrato di essere più preparato della formazione potentina.
Dei giocatori una menzione particolare merita il centrocampista Savarese, vera mente della squadra ed autore di ben sette reti realizzate, il difensore Campagna gran lottatore, Sironi, autentico motorino del centrocampo; deludenti nettamente l’attaccante Braida che segnò solo tre reti e Pellè, giocatore mobile nel ruolo di seconda punta, ma poco incisivo sotto rete con soli quattro gol segnati.
Iniziò così la gestione presidenziale del Dott. Nino Somma alla guida del Potenza Sport Club, lodevole, infatti, l’apporto economico dato dall’imprenditore Somma, dettato da pura passione per il calcio ed amore per la Città, culminata, l’anno seguente 1974-75, sotto la conduzione tecnica all’inizio della preparazione prima con Tomasin e poi terminata con De Petrillo, con la vittoria spareggio contro la Juve Stabia a Bari, successivamente nella stagione calcistica 1975-76 il Potenza disputò il campionato di serie C conseguendo una nuova retrocessione in serie D, non senza rimpianti e polemiche.
Da dire che il calcio italiano, compreso quello semiprofessionistico, in tale periodo stava subendo profonde trasformazioni, che erano state colte dalla nuova Dirigenza e dal Dott. Somma, richiedenti programmazione a lunga gittata, solidità economica, grandi investimenti e confronto con diverse realtà economiche di altre zone d’Italia. Probabilmente l’ambiente lucano di quell’epoca con tutto il tessuto economico, sociale e politico della provincia e della regione non era preparato a tali eventi.
Svanì così ancora una volta l’obiettivo programmato del salto in serie B, che alla data odierna non si è più avverato.
Eh, sì la serie B: IL SOGNO DI TUTTA LA TIFOSERIA ROSSOBLU. FORZA POTENZA!
Vittorio Basentini
Autore: Redazione TTP / Twitter: @tuttopotenza
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