Sono passati 109 giorni.
Eppure, sembra ieri.
Sembra un attimo.

Era l’82° minuto del 7 maggio, quando i guantoni di Dini, sul rigore di Caturano, spensero bruscamente i sogni di gloria del Potenza. Un istante che ha congelato il tempo, lasciando spazio solo alle lacrime e agli applausi, mentre la squadra usciva dal "Massimino" a testa alta, ma con il cuore spezzato.

109 giorni.
Un’estate intera.
Eppure, basta un pranzo domenicale, un bagno malinconico di fine stagione, per sentire scorrere i brividi sulla pelle. Quei brividi che solo il calcio sa dare. Quell’emozione che ti fa sentire vivo.

In mezzo, tante speranze.
L’attesa per il nuovo stadio.
La conferma del direttore sportivo De Vito, di mister De Giorgio e di gran parte della rosa che ha incantato nella scorsa stagione.
E poi la ciliegina: Anatriello.
E come ogni estate, il solito rebus sulla permanenza di Caturano, ormai entrato di diritto nel romanzo estivo della città.

Ma ora basta parole.
Ora è il campo, giudice supremo, a parlare.
Ora è il momento di ricucire quel filo interrotto troppo presto e provare a scrivere, tutti insieme, una nuova storia. Una storia bellissima.

Forza Potenza. È tempo di ricominciare.

Marco Laguardia

Sezione: #MondoPotenza / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 15:57
Autore: Red TTP / Twitter: @tuttopotenza
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