Giuseppe Rita è una delle "penne storiche" della città di Potenza e un conoscitore di calcio come pochi. Segue e ama il Potenza da sempre ecco perché le sue sono sempre osservazioni precise e puntuali. Riportiamo la sua disamina sulla gara di ieri.

Potenza vs Taranto 1-1, con soddisfazione perlopiù degli ospiti ionici, rispetto ai rossoblù lucani.
Certamente se il rigore concesso giustamente dopo 1’, 45” dal sig Gualtieri di Asti fosse stato trasformato, probabilmente oggi si parlerebbe di un risultato diverso.
Forse… perché nel calcio non è tutto lineare e spesso gli episodi favorevoli ovvero negativi determinano, nei protagonisti in campo reazioni e atteggiamenti non preventivabili.
Personalmente, a prescindere da questo episodio iniziale, ritengo che il Potenza abbia “buttato al vento” 2 punti.

In primis per essere passato in vantaggio al 15’ e per aver subito dopo “smesso di giocare”, per una sorta di appagamento psicologico, dando la possibilità ai pugliesi di “crescere”, di crederci e di “prendere terreno”.
E poi per aver subito il pareggio con un’incursione dal lato difensivo destro, poco e male presidiato, ben oltre la prima frazione di gioco.
La maggiore recriminazione resta, però, nel fatto di non aver approfittato della superiorità numerica per ben 24+5 minuti.
Questo insperato vantaggio numerico andava sicuramente gestito e governato meglio, oltre ad uno sterile e improduttivo forcing d’attacco, durato una decina di minuti.
Era quella, dopo l’espulsione di Labriola, l’occasione per OSARE.

“Chi osa vince” è il motto dello Special Air Service. Il verbo osare, secondo il Garzanti significa: “avere il coraggio di fare, di dire; fare coraggiosamente, rischiare: osare un’impresa mai tentata prima; osare il tutto per tutto…”
Sono del parere che, a quel punto, si poteva e si doveva, tentare di alzare l’asticella del limite stabilito, per infondere alla “piazza”, anche un’ulteriore iniezione di fiducia
Il tifoso, lo sportivo, l’appassionato, il “popolo rossoblù”, avrebbe apprezzato!
Bisognava avere il coraggio di arrischiare l’impresa, per cercare di ottenere il possibile, ma anche l’impossibile, citando le parole di Gabriele D’Annunzio: “Ricordati di osare sempre”.

Nel calcio come nella vita le motivazioni sono determinanti per il raggiungimento di specifici obiettivi.
Era ed è adesso il momento di osare, di non accontentarsi dello “status quo“, c’è bisogno di concretizzare l’impegno e il lavoro continuo e costante.
Già dalla prossima trasferta a Picerno, si entri in campo “da squadra” con adeguato spirito d’appartenenza e con la convinzione di essere forti e competitivi, evidenziando quella determinazione e quella “voglia” di voler conquistare l’intera posta in palio.
Col giusto entusiasmo anche la “tenuta atletica” dei Nostri rossoblù, ne beneficerebbe.
Sono convinto che il “12° uomo”, anche mercoledì nel melandro, farà sentire la sua voce per sollecitare, accompagnare ed incoraggiare adeguatamente i “leoni”.
Concludo con un aforisma: “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, ma è perché non osiamo che sono difficili” (Lucio Anneo Seneca).

Sezione: #MondoPotenza / Data: Lun 14 marzo 2022 alle 13:00
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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