Non sempre le partite al Viviani sono state prive di momenti di tensione e a volte la tifoseria rossoblu ha reso il campo veramente incandescente anche con "colpi di testa" che portarono alla squalifica del campo. Lo stadio di viale Marconi è stato teatro anche di incontri-scontri con alcune tifoseria avversarie come, ad esempio, Cavese, Juve Stabia, Salernitana, Perugia, Matera... Oggi le situazioni sono cambiate, la tifoseria potentina è maturata, ma bisogna anche considerare le ferree disposizioni che le autorità predispongono per evitare scontri. La partita tra Potenza e Casertana del 4 febbraio1973 è descritta con puntigliosa precisione da parte del nostro storico e tifoso rossoblu Vittorio Basentini, che con la sua sapiente arte narrativa riesce sempre a coinvolgerci anche contestualizzando la gara con riferimenti alla vita di quei tempi e narrando alcuni aneddoti che arricchiscono la cronaca. Buona lettura...
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Il 4 febbraio del 1973 al “Viviani”, in occasione della partita Potenza- Casertana del Campionato di Serie C - Girone meridionale -, la gara venne sospesa all’88’ dall’arbitro per lancio di pietre e bottigliette da parte dei tifosi potentini.
Da dire che la stagione calcistica 1972-73 rappresentò per la Società del Potenza Sport Club la stagione più disastrosa della sua storia e ricordo di aver visto diverse partite con tanta sofferenza. La squadra rossoblù si classificò all’ultimo posto e venne retrocessa in serie D. Stagione problematica per le note vicissitudini societarie e senza la carica della presidenza, con gestione provvisoria curata da un comitato presieduto dall’Avvocato Michele Cimadomo. Il Potenza risultò orfano dell’allenatore Alfredo Mancinelli, da sempre legato ai colori rossoblù, trasferitosi ad allenare il Matera in serie C. La formazione potentina, allenata prima da Gino Raffin e poi da Giacomo De Caprio, risultò composta da un misto di giocatori a fine carriera e da giovani calciatori, provenienti dal settore giovanile rossoblù, ancora inesperti. Il tutto si concretizzò con una pesante retrocessione e tanti record negativi: soli nove punti in classifica, due sole vittorie su trentotto partite giocate, peggiore attacco con diciannove reti segnate e peggiore difesa con novantuno reti subite, record negativo ancora imbattuto per un campionato come la Serie C e che fu oggetto di domanda nella famosa trasmissione televisiva della RAI “Rischiatutto” condotta da Mike Bongiorno.
Il campionato fu vinto dall’Avellino del Comm. Sibilia e dell’allenatore Tony Giammarinaro che venne a festeggiare la storica prima promozione in Serie B proprio al Viviani di Potenza vincendo l’ultima giornata del campionato per 0-2 contro i rossoblù. Ricordo ancora l’invasione pacifica dei tifosi irpini la domenica del 17 giugno 1973 per le strade di Potenza con tantissime bandiere color verde, il colore sociale dell’Avellino.
Cosa successe al Viviani il 4 febbraio del 1973 ? Ricordo di aver assistito alla partita Potenza-Casertana in un primo pomeriggio di una giornata freddissima e ricordo il terreno di gioco del Viviani pesantissimo causa pioggia e nevisco del sabato precedente. Il Potenza, ultimo in classifica, era reduce da quattro sconfitte consecutive, fra le quali la partita persa a Crotone per 5-1, la partita persa al Viviani per 1-5 contro il Siracusa e la domenica precedente la partita persa ad Avellino per 1-0 su rigore, con chiusura del girone di andata.La suddetta partita in casa contro la Casertana, la prima del girone di ritorno, venne giocata dal Potenza con l’intendo di fare risultato, tant’è che le due punte rossoblù Barone e Corucci ebbero nel primo tempo diverse opportunità per segnare, qualcuna sventata dall’esperto portiere ospite Restani. All’andata, alla 1^ giornata del campionato, la Casertana strapazzò il Potenza con il risultato di 5-0. Facciamo un passo indietro per capire la forza e la consistenza della Casertana Calcio di quegli anni. Nel 1969 la Casertana vinse il Campionato di Serie C con 22 vittorie in 38 incontri disputati ma, a seguito di un tentativo di "combine" denunciato dal Taranto, alla squadra rossoblù fu tolta la gioia della prima Serie B della sua storia; fu così che la Giunta comunale invitò "la cittadinanza a manifestare con tutti i mezzi consentiti lo sdegno e la protesta più viva avverso il grave e farsesco provvedimento di cui si chiede l'annullamento": a Caserta iniziò la "rivolta del pallone", con incidenti che misero Caserta praticamente in stato d'assedio.
Il 19 settembre 1969 anche la CAF diede torto ai rossoblù, condannandoli a un altro anno di Serie C. Nel 1969-70, la squadra vinse ancora il campionato di serie C: l'anno successivo, la squadra per la prima volta nella sua storia giocò il campionato di serie B, ma l'esperienza durò un solo anno e la Casertana al termine della stagione finì di nuovo in Serie C. La Casertana, formazione partita ad inizio campionato stagione 1972-73 con forti ambizioni per ritornare nella serie cadetta della B, dovette cedere il passo per la prima posizione di vertice ad altre formazioni del torneo molto attrezzate per la categoria, come sopra detto l’Avellino che vinse, nel corso della stagione alla 6^ giornata per 0-4 al Pinto di Caserta; risultato che determinò l’esonero dell’allenatore casertano Gennaro Rambone, uno degli allenatori più stimati della serie C.
Al Viviani gagliarda partita della formazione casertana dell’allenatore David, la quale, in virtù di buone azioni prodotte dai vari Noletti, ex Milan, Di Maio, Matteoni e Giacomin, pervenne al vantaggio al 62’ con un gran gol dell’attaccante Graziani, il quale superò il giovane portiere potentino Evangelista, in prestito dalla A.S. Roma, con un perfetto tiro dopo uno scambio in area con l’esperto centravanti Marco Fazzi, uno dei migliori goleador a quei tempi della Serie C e con un passato da giovane nel Milan di Nereo Rocco ad inizio stagione 1967-68 in tandem con Pierino Prati. Il Potenza, invece, rassegnato alla retrocessione per una stagione a dir poco balorda dal punto di vista societario e calcistico, giocò, con la inconsueta maglia di colore grigio e con strisce orizzontali rossoblù, una buona partita con discreti spunti a centrocampo dei vari Ottobre, Gallo e Gaddi. Ricordo della partita un duello abbastanza spigoloso fra il guizzante esterno destro Capon della Casertana ed il giovane terzino rossoblù Rino Molfese, quest’ultimo autore di una pregevole prestazione anche in chiave offensiva. Il Potenza pervenne al pareggio in zona Cesarini al 87’ con un bel gol di Sebastiano Foresti, subentrato nella ripresa al 56’ al giovane Aliandro, ben contrastato in partita dal forte difensore casertano Labrocca, ex scuola Lazio, che sorprese con un tiro da fuori area il reparto difensivo della Casertana ed in particolare il portiere Restani, nell’occasione in leggero ritardo nel tentativo di parare il pallone. Risultato di parità pertanto di 1-1 e soddisfazione dei giocatori potentini, della panchina potentina e del pubblico accorso (circa 1500 persone) sugli spalti al gol di Foresti, nonostante l’intenso freddo di giornata, dopo una partita tutto sommato fino a quel momento ben giocata contro una forte squadra e di categoria come la Casertana. Ripresa del gioco all’88’ da parte della formazione casertana, palla conquistata dal Potenza a centrocampo ad opera di Gallo, veloce azione sulla fascia destra di Corucci, ex Torres e Genoa, che venne fermata ad opera dello sbandieramento del segnalinee per presunto fuorigioco dell’attaccante potentino. Da dire che il segnalinee non sbandierò subito, seguì la corsa del centravanti rossoblù e, mentre l’arbitro si accingeva a fischiare per fermare l’azione, agitò la bandierina per segnalare il presunto fuorigioco. La tensione emotiva e la speranza di vedere segnare una seconda rete per vincere la partita da parte dei tifosi potentini sugli spalti gremiti della tribuna laterale del Viviani portarono ad una dura contestazione verso la terna arbitrale ed in particolare verso il segnalinee. Dalla tribuna venne lanciata una bottiglietta alla quale seguì una pioggia intensa di pietre ed altre bottigliette da parte dei tifosi potentini che determinarono la conclusione anticipata della gara. Ricordiamo che, qualche minuto prima che la partita fosse sospesa, il segnalinee che agiva sotto le tribune e, peraltro, più volte contestato dal pubblico per diversi sbandieramenti ritenuti troppo frettolosi o addirittura ingiustificati, si inginocchiò a bordo campo in quanto colpito da una bottiglietta sul braccio destro; nel frattempo altre bottigliette, pietre ed oggetti di piccole dimensioni volarono sul terreno di gioco. Dall’altra parte del campo anche l’altro segnalinee venne colpito da una bottiglietta sulla testa; pertanto l’arbitro Silicormi di Novara, temendo il peggio, sospese la partita a due minuti dal termine del 90° minuto. Ricordiamo ancora che lo stesso arbitro, dopo aver fischiato la sospensione della gara, non rientrò subito negli spogliatoi e rimase sul terreno di gioco in attesa che la veemente contestazione dei tifosi potentini finisse. Invece si assistette a qualche siparietto in campo, come lievi scontri fisici, senza gravità del caso, fra giocatori e dirigenti delle due formazioni, che coinvolsero anche persone non identificabili che si trovavano a bordo campo, compreso i barellieri del Servizio Ambulanza presenti nei pressi della panchina rossoblù.
La terna arbitrale composta dal Direttore di gara Sig. Silicorni e dagli assistenti Sig.ri Antonioli ed Anselmi, tutti e tre di Novara, unitamente i calciatori della Casertana rimasero chiusi per sicurezza negli spogliatoi del Viviani per tre ore dopo la fine della partita, mentre il pubblico continuò a contestare sugli spalti senza però dar luogo ad altri incidenti fino all’arrivo in tribuna laterale delle Forze dell’Ordine che invitarono gli stessi tifosi ad abbandonare serenamente lo Stadio Viviani. Come detto la partita, sospesa all’88’ sul risultato di parità di 1-1, venne successivamente omologata con vittoria a tavolino per 0-2 a favore della Casertana e campo del Viviani squalificato per tre giornate. Le bottigliette lanciate in campo dai tifosi del Potenza altro non erano che le bottigliette formato mignon di plastica contenenti il caffè Borghetti e le bottigliette in vetro formato mignon dell’Amaro Lucano e di Stock 84, le quali, nel corso della partita, vennero acquistate dai tifosi presenti sugli spalti da un venditore ambulante che era solito girare in lungo ed in largo per i gradoni della tribuna laterale e della tribuna centrale del Viviani, portando, legato al collo, un recipiente di plastica a forma di cubo di colore celeste contenente le fatidiche bottigliette. Dopo questa partita il Potenza perse tutte le speranze di salvezza e nelle rimanenti 17 partite del girone di ritorno la formazione rossoblù riportò 14 sconfitte e tre pareggi, con il risultato di 0-0, rispettivamente contro Pro Vasto, Acireale e Salernitana.
IL TABELLINO
Stagione 1972-1973 – Campionato Serie C – Girone C – 20^ giornata – 04.02.1973-Stadio Viviani-
POTENZA – CASERTANA 1-1
Reti: Graziani (C) 62’, Foresti (P) 87’
Partita sospesa all’88’ e risultato di 0-2 a tavolino
Potenza: Evangelista, Luongo, Molfese, Ottobre, Cavazza, Testorio, Gallo, Barone, Corucci, Gaddi, Aliandro (Foresti 56’). 12.Galantucci, 13. Foresti. All. Raffin
Casertana: Restani, Labrocca, Giacomin, Noletti, Gobbi, De Luca, Capon, Di Maio (Fragasso 46’), Fazzi, Matteoni, Graziani. 12. Porrino, 13. Fragasso. All. David
Arbitro: Silicorni di Novara
Note: Giornata con temperatura rigida di -1°, terreno molto pesante. Infortunio a Di Maio (Casertana) alla gamba destra.
Ammoniti: Fazzi (Casertana).
Calci d’angolo 4-1 per la Casertana.
Spettatori 1.500 circa.
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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