Analisi approfondita e dettagliata quella del nostro lettore Fabio Corrado che spazia sull'argomento stadio con estrema attenzione e un pizzico di satira che non guasta.

Perché in Italia non si riescono a costruire nuovi stadi?
Le motivazioni sono molteplici, la prima è il groviglio burocratico per avere tutti i permessi dai vari enti coinvolti. Una sostanziale ritrosia al nuovo, che poi viene osannato quando si fanno i selfie sotto il Santiago Bernabeu, giustificata da una sterile nostalgia verso impianti della prima metà del 900 adducendo vincoli storici che in effetti non sono presenti. Nel caso del campo sportivo Viviani le costruzioni di interesse architettonico sono l’ingresso, la tribuna centrale e se vogliamo gli spogliatoi (di minor importanza rispetto ai primi due). La situazione attuale del campo sportivo Viviani ad oggi non sembra aver alcun rispetto per tali elementi architettonici senza che nessuno abbia mai contestato tale situazione. C’è da scommettere che alla presentazione del progetto da parte dello studio GAU (architetto Zavanella) usciranno fuori tutti gli esperti di tutela del patrimonio artistico esperti del recupero architettonico e soprattutto esperti di legislazione urbanistica. Quindi il progetto del recupero del Viviani non sarà possibile realizzarlo in primis perché, come detto dal presidente Macchia, totalmente a carico del Comune di Potenza ente le cui casse non godono di ottimo stato. Il secondo motivo è l’alzata di scudi di tutti  i paladini del giusto recupero architettonico, gli stessi paladini che non si sono accorti di quando è stata abbattuta la stazione di posta risalente a più di 300 anni fa nella zona di Portasalza, dove ora arrivano le scale mobili, facendo spazio ad un edificio di notevole pregio architettonico. Gli stessi paladini che stanno assistendo sostanzialmente al deperimento totale della biblioteca Provinciale opera del maestro dell’architettura Razionalista Ernesto Puppo. Infine ci sono i nostalgici che hanno visto la serie B e vorrebbero che la squadra del Potenza giocasse sempre nello stesso Viviani, non capendo che quel calcio ormai è morto.

Veniamo alla eventuale costruzione di un nuovo stadio e tutte le strutture connesse nella zona della ex Cip zoo qui la situazione si fa ancora più difficile. Il terreno di proprietà della regione Basilicata, la modifica della destinazione urbanistica, i fautori del parco urbano. Tutte cose risolvibili in uno stato con una burocrazia normale, ma in Italia ciò non è lontanamente pensabile. Basti pensare al nuovo stadio della AS Roma, investimento 1 miliardo di euro, ostacolato in ogni modo anche da residenti pseudo esperti di botanica che spiegano l’importanza della varietà della flora e della fauna.
La motivazione principe del no alla cip zoo sarà quella di dire che il presidente Macchia vuole speculare, solo in Italia il termine speculazione ha una accezione negativa, perché secondo i ben pensanti un imprenditore investe 120 milioni di euro per beneficenza, se questo accade si chiama filantropo.

Secondo il mio modesto parere, che non conta nulla, il presidente dovrebbe investire su di  un altro sito possibilmente fuori dal comune di Potenza in modo tale che i nostalgici del Viviani possano vedere il suo lento deperimento nel tempo, visto che il comune non ha risorse per gestirlo, i fautori del parco o di qualsiasi altra iniziativa potrà continuare a vedere la ex cip zoo per i prossimi quarant’anni come nella situazione attuale.
Un consiglio non richiesto al presidente Macchia lasci stare la cip zoo perché chiunque ha solo parlato di quella zona è stato ostracizzato.
Un ultima considerazione aspetto con ansia tutti gli esperti i demiurghi dopo la presentazione dei progetti giovedì sera che per dirla alla putnzes: “ iescn cum i marruc dop ca ha chiuvut”
Fabio

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Sezione: #MondoPotenza / Data: Gio 26 giugno 2025 alle 14:33
Autore: erre.c / Twitter: @tuttopotenza
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